Verso una nuova maschilità


Ho studiato per oltre vent'anni la paternità, e questo è quello che credo di aver capito:


(estratti vari dal mio ultimo libro)

C'era una volta un piccolo principe che camminava per la città.
Lui in realtà pensava di essere un ranocchio e non aveva idea di essere un principe. Era sempre solo e non aveva mai parlato con nessuno perchè sebbene la città fosse piena di persone queste correvano sempre e non si fermavano mai a dialogare l'una con l'altra.
I giorni ed i mesi passavano, il piccolo principe ranocchio vide il sole, la pioggia ed i tramonti e molto altro ancora.

Un giorno quando oramai pensava la sua vita sarebbe stata per sempre quella vide una persona diversa dalle altre: questa infatti non correva, ma era ferma, e lo fissava.
Lui non sapeva se essere più stupito dalla sua bellezza o dal fatto che fosse immobile, e sinceramente non sapeva cosa dire, si era quasi dimenticato cosa volesse dire parlare.

Allora lei si avvicino, ed un po' timida, inclinando la testa e toccandosi un ricciolo con una mano, disse: sei un bellissimo piccolo principe, ti va di essere mio amico?
Lui le disse che non era un principe ma un ranocchio.. e allora lei si mise a ridere e gli disse di seguirla.
Lo portò in una casa piena di specchi dove lui vide per la prima volta la sua immagine e scoprì che davvero era un principe! Ben vestito, con i capelli biondi e lucenti, un viso dolce e nobile.
Fino a quel giorno non aveva mai potuto conoscersi.

Forse è così.. arriviamo a conoscerci veramente quando incontriamo qualcuno che, con amore, ci mostra chi siamo.
Da quel giorno questi due esseri così diversi dalla gente che corre non si lasciarono più, forse nessuno si accorse di loro, ma succede ogni tanto che qualcuno si fermi e guardando lontano veda all'orizzonte i due teneri amici ed amanti camminare per mano sotto uno splendido sole.

A noi scegliere se correre tutta la vita senza viverla oppure fermarsi e prendere per mano qualcuno.


(verso una nuova maschilità)

Oggi ho visto un padre ed un figlio parlare in tenerezza.

Poi ho pensato a quanti, troppi, uomini lontani dai loro figli, lontani dagli abbracci, dall'affetto; uomini troppo uomini per essere papà si potrebbe scherzare; uomini scappati o assenti, negli sguardi, nel calore. Uomini silenziosi e chiusi, come avessero paura, come se non conoscessero quel piccolo loro che hanno davanti.
Uomini con la ferita di un padre mai presente e tenero, mai davvero avuto. Uomini che poi hanno trasferito il meccanismo della solitudine e dell'indifferenza ai loro figli.

L'uomo non ha ancora avuto il suo '68.. Ci sono ancora discriminazioni, censure e vincoli auto imposti da una cultura arcaica e machista. Blocchi interni ed esterni che impediscono una visione aperta.
L'uomo porta ancora i pesi di quel mondo dove era poco più che numero, mezzo per procacciare, dove figlio e padre venivano divisi, pressati, incasellati fino ad essere spesso tragici competitori l'uno con l'altro.
C’è molto poco di umano in questo.

Oggi ho visto un padre ed un figlio parlare in tenerezza. Ed ho visto nei loro sguardi il Re che ama il suo Principino diventato grande, ed il Principe che ama il suo vecchio saggio Re.

(anno 2018, io ed il mio piccolo campione)


(videopoesia)

- PER L'AMICIZIA TRA GLI UOMINI, 2008: QUANTI TIPI DI AMICIZIE MASCHILI ESISTONO?


(honesty is the highest form of Intelligence, sly people have not enough intelligence to understand it)

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